#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
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Roma, co torchj di Paolo Salviucci, 1821. In-8° (23 cm x 15 cm). Pp. LII, 171, (), 1 c.b. Segnatura: a-b8, c10, 1-10(8), 11(6). Brossura editoriale a stampa con bordura xilografica ai piatti. A carta 1/7(r), p. 13, l'ultima parola corretta in "spicchio". Dedicatoria al principe Cristiano Federico di Danimarca. Bross. ant. con qualche marginale alone e fioritura, internamente esemplare in stato di conservazione molto buono, ancora in barbe.
Prima rara edizione, pubblicata a quasi 400 anni dalla sua stesura, di uno dei maggiori trattati di tecnica pittorica della letteratura italiana, questa è la non comune edizione originale a stampa, con parole del Gamba "il più antico monumento scritto in italiano ch'abbia l'arte della Pittura, e forse dell'anno 1437", per Schlosser "si colloca all'inizio della letteratura artistica medievale". Fonte fondamentale, scritta da un pittore toscano intorno al 1390, per comprendere la pratica e la concezione dell' arte di quel tempo, e importante per le informazioni dettagliate su tutte le tecniche tradizionali dell'arte. Cennini, valente pittore allievo di Gaddi, fornisce prima una panoramica delle regole generali di vita dell' artista, poi spiega la tradizione di bottega del Trecento con i suoi lunghi periodi di formazione e infine illustra dettagliatamente le tecniche della pittura (a fresco, a secco e a olio) e le arti applicate. Inizialmente la sua opera fu conservata solo in pochi manoscritti. Nessun manoscritto sembrava essere sopravvissuto quando il Tambroni per primo iniziò il suo studio sul Cennini. Grazie a Monsignor Angelo Mai venne individuata una copia settecentesca del Trattato appartenuta al Barone Stosch che venne utilizzata come base per questa pubblicazione. Benchè conosciuto dal Vasari, questo testo manoscritto rimase inedito per secoli (la copia più antica è quella della Laurenziana di Firenze del 1437) e vide finalmente la luce nella presente edizione, cui presto seguirono le traduzioni in inglese e francese e via via nelle altre lingue, costituisce una fonte di fondamentale importanza sulle tecniche pittoriche praticate nella Toscana del Trecento. Il testo della presente edizione è esemplato su un codice esistente nella Biblioteca Vaticana e scoperto da Angelo Mai (cod. Ottoboniano 2974).
Bibliografia: Arntzen/Rainwater, H17; Brunet, I, 1731: "Ce traité, qui retrace l'état de la peinture au commencement du XVe Siecle, a éte terminé en 1437"; Cicognara, 1081: "Si reputa il più antico monumento scritto in italiano ch'abbia l'arte della pittura.". Gamba, 1081 ; Sarton, III, 1131; Sasso Marconi, 77-83 ; Schlosser-Magnino, pp. 91-92.