#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
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Amsterdam, Sumptibus Andrea Frisii, 1675. Quattro parti in-12° (13 cm x 7 cm). Pp. (4), 193, (13); 111, (9) ; 72 ; 52, (6). Segnatura: [p]2, A-H12, I8; a-e12; ²A-C¹²; A-B12, C6. Con antiporta allegorico inciso e firmato da Coenraad Decker e 18 tavole a p.p., 14 delle quali più volte ripiegate. Legatura del tempo in piena pergamena, autore e titolo manoscritti sul dorso. Una debole gora chiara interessa la parte inferiore del libro, peraltro esemplare in più che buono stato di conservazione generale.
Prima edizione latina del primo studio scientifico della teoria della generazione spontanea, confutata da Redi. In quest’ opera l’ illustre scienziato aretino, fra le personalità più importanti del ‘600, studia le caratteristiche di tutta una serie di prodotti, vari animali e piante esotiche come: tabacco, pepe, vaniglia, ragni dell’ America, armadillo, iguana, pesci rossi del fiume Onan, Sirene e le ossa del pesce donna, il finocchio della China; tuto illustrateìo da interessanti tavole, che mostrano tra l’ altro il “Coccus Maldivensis”, un’ iguana ed un armadillo. Il testo include anche il primo lavoro metodico sui veleni dei serpenti, Redi dimostrò qui per la prima volta che, affinché il veleno produca il suo effetto “deve essere iniettato sotto la pelle”.
Il saggio di Lachmund, rilegato in fine, è la prima edizione di questa rara dissertazione sull’ albatros. Nonchè una delle prime monografie illustrate di un singolo uccello, “among the greatest rarities in ornithological literature” (E.P. Goldschmidt). Nel nome “Diomedea” c’ è un riferimento alla mitica metamorfosi dei compagni del guerriero greco Diomede in uccelli. L’ Albatros faceva parte del gabinetto di storia naturale di Lachmund a Hildesheim. La prima tavola mostra una raffigurazione completa dell’ Albatros, un’ altra tavola mostra il suo grande e forte becco, mentre le restanti tavole mostrano dettagli anatomici. l catalogo di storia naturale del British Museum lo elenca come “mancante”.
Bibliografia: Alden, 686/128; BMN, II, p.217; DSB XI, p.341f; Garrison-Morton, 2102; Krivatsy 9457; Nissen, ZBI, 3322; Prandi, 39; Rahir 3269; Wellcome IV, p.488 /// Eales, 804, cita un’ edizione del 1686; ZBI, 3322; Ripley & Scribner, “Ornithological books in the Yale Univ. Library”, 163; Wellcome, III, 426. Manca a Nissen, IVB ed il catalogo di storia naturale del British Museum lo elenca come “wanting”.