Plutarco. Libellus aure[us] quomodo ab adulatore discernatur amicus. 1514.

Impressum Romae, per Iacobum Mazochium, 1514. In-4°(20,5 cm x 13,5 cm). Cc (34). Segnatura: A8, B-F4, G6. Frontespizio inserito entro una elegante e raffinata cornice architettonica impressa in xilografia. Legatura di primo 900 in piena pelle rossa, piatti inquadrati da un doppio filetto in oro. Alcune glosse marginali di mano cinquecentesca. Al colophon, marca tipografica del Mazzocchi, croce doppia su asta verticale e le iniziali I e M. Leggero foxing ma esemplare in stato di conservazione più che buono. 

Prima rara edizione della traduzione latina ad opera dell' umanista veneziano di Giovanni Lorenzi. Questo trattato filosofico-morale, facente parte dei "Moralia", ben testimonia come il Plutarco filosofo fu una delle scoperte «più proprie e clamorose dell Umanesimo». La conoscenza di Plutarco andò ampliandosi infatti lungo tutto il Quattrocento, poiché gli insegnamenti morali prospettati e il culto della virtù rispondevano alle aspirazioni degli umanisti di una educazione integralmente umana e della formazione civile dell' individuo per gli insegnamenti etici applicabili alla realtà quotidiana ma anche per i temi di carattere politico, ridiscussi in funzione degli uomini di governo «Se l' adulatore, al pari della maggior parte delle altre disgrazie, si attaccasse solo o soprattutto alle persone dappoco e abiette, non sarebbe così insidioso; ma dato che si comporta come i tarli, che di preferenza si infilano nei legni teneri e invitanti, sono i caratteri ambiziosi, nobili e perbene ad accogliere e nutrire questo parassita.». 

Bibliografia: Ascarelli, Annali Tipografici di Giacomo Mazzocchi, 73; Edit16, 54559; USTC, 849956. Manca all Adams.