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Romae, typis Io: Francisci Buagni, 1707. In-4° (24 x 16,7 cm). Pp. 2 c.b., 22, 243, (1). Segnatura : [a]4, b-c4, A-2F4, 2G6. Bella e solida legatura coeva in mezza pelle maculata con angoli, piatti in carta spugnata, autore e titolo su tassello sul dorso. Tagli spruzzati. Al contropiatto ant. ex libris "DL Bernardini MD". Firma d' appartenenza al verso della 1 c.b. "Francesco Diofebo Dottore in Medicina e Chirurgia". Al centro del front., grande stemma papale di Clemente XI cui l' opera è dedicata. Eleganti capilettera incisi. Esemplare fresco e genuino in ottimo stato di conservazione generale.
Rara prima edizione romana di una fra le opera fondanti la moderna patologia cardiaca "In this work Lancisi emphasized the important role played by cardiac enlargement in sudden death and he mentioned calcified coronary arteries as a cause of enlargement of the heart. He was also aware of the symptoms of the disorder later to be known as 'angina pectoris' and their relation to sudden death. He differentiated cardiac hypertrophy from dilatation and described valvular vegetations and calcifications of the cardiac valves. In discussing the causes of cardiac enlargement he emphasized the effect of mechanical barriers resulting from both arterial and valvular disease, such as narrowing of valvular orifices" (Garrison-Morton). L' A., archiatra di due Papi Innocenzo XI e Clemente XI, insegnò prima antomia e poi medicina pratica alla Sapienza di Roma. Nel 1706 Clemente XI diede a Lancisi l' incarico di indagare su una misteriosa epidemia di morti improvvise a Roma. Senza chiarire la causa della quasi epidemia, Lancisi si occupò magistralmente nel presente lavoro della patologia cardiaca in generale, dimostrando "che le morti improvvise erano spesso dovute a ipertrofia e dilatazione del cuore e a vari tipi di difetti valvolari" (DSB). Inoltre, "diede la prima descrizione della vegetazione valvolare e incluse nel suo libro un' indagine storica della letteratura e una classificazione delle malattie cardiache allora riconosciute. La "History of coronary heart disease" di Leibowitz (Berkeley 1970, pp. 74-75) suggerisce che il lavoro di Lancisi "deve essere considerato il primo studio epidemiologico di una condizione non trasmissibile".
Bibliografia: Garrison-Morton, 273 ; Heirs of Hippocrates, 687; Norman, 1273; Waller, 5542; Wellcome, III, p. 441.