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Firenze, Bemporad, 1920. In-8° (19,5 cm x 13 cm). Pp. 218, (4). Brossura editoriale a stampa. Autore e titolo in rosso e nero con piccola illustrazione in rosso al centro della bross. ant. Qualche fioritura marginale sparsa dovuta al tipo di carta, peraltro esemplare in stato di conservazione più che buono.
Prima edizione di questo romanzo della scrittrice e poetessa italiana Anna Emilia (Annie), Vivanti. Donna assai eccentrica per l’ epoca, fu protagonista della vita intellettuale e mondana di molti paesi. Il suo stile, caratterizzato a volte dall’ esperienza della guerra e da un marcato impegno politico, può essere però anche ironico e leggero come qui in “Naja Tripudians” dove denuncia la società lasciva e corrotta del primo dopoguerra che invischia nelle sue spire perverse le persone più ingenue e meno preparate culturalmente. Vi si manifesta mostrando il doppio sentimento della realtà della Vivanti: “superficiale e disinvolto come quello di una giornalista avvezza a tutti i retroscena del mondo, e intimo e smarrito come quello di una bambina pronta a scoppiare in singhiozzi” (Cesare Garboli, “Introduzione” all’ edizione Oscar Mondadori del 1970). Il romanzo narra la vicenda di due innocenti sorelle di provincia che vengono invitate in una lussuosa dimora di Londra da una sedicente Lady che si spaccia di animo nobile ma che si rivela una "mostruosa serpe bianca" (proprio il Cobra del titolo chiamato Naja Tripudians), intenzionata solo a servirsi delle due giovani per il diletto dei suoi ospiti, tormentati dalla noia del vivere. La sorella maggiore, Myosotis, riuscirà a fuggire; l’ altra sorella, Leslie, resta vittima della “casa dei vizi”.