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A Paris, Chez Charles Angot, 1664. In-4° (23,5 cm x 17 cm). Pp. 2 c.b., (70), 448, (8), 1 c.b. Segnatura: a4, e4, i4, o4, u4, 2a4, 2e4, 2i4, 2o3, A-3L4. Bella legatura coeva in piena pelle marrone, piatti inquadrati da un doppio filetto a secco, autore e titolo dorati sul dorso riccamente decorato. Lunga prefazione a cura di Claude Clerselier, il cui nome compare alla c. a4(r). Dedica a Colbert. Con 49 splendide illustrazioni ottiche e anatomiche xilografate n.t., molte a mezza pagina, prodotte da MM. di Gutschoven e de La Forge, contrassegnate con G o F, dai disegni dell' A. Capilettera e testatine xilografici. Lievi ossidazioni marginali su poche pp., peraltro esemplare in eccellente stato di conservazione.
Prima edizione francese, il testo francese dell' opera di Cartesio apparve per la prima volta nel 1664 da quattro editori: Jacques Le Gras, suo fratello Nicolas Le Gras, Charles Angot e Theodore Girard. Tutti sono stati stampati in modo identico secondo la stessa numerazione, ogni editore ha semplicemente aggiunto il proprio nome e vignetta sul frontespizio. Curata da Claude Clerselier avvocato al Parlamento di Parigi, filosofo cartesiano, grande amico dell' A. nonché suo esecutore testamentario, questo celebre trattato dell' illustre scienziato, matematico e filosofo francese, in gran parte dedicato al cervello ed alla vista, fornisce un contributo fondamentale all' evoluzione della scienza medica ed al pensiero materialista del secolo successivo. Considerato una vera e propria appendice al Discorso sul metodo, costituisce il primo testo occidentale di fisiologia le cui leggi sono secondo Cartesio le stesse della matematica. Al trattato fa seguito da p.108 a 170 "La formation du foetus", qui in prima edizione. La lunga sezione finale del libro (pp. 171-448) è la 1° ed. dell' ampio commento a "L' homme" di Louis de La Forge (1632-1666), dottore in medicina e filosofo, amico e discepolo di Cartesio. La Forge ha anche ridisegnato le numerose illustrazioni xilografiche che erano apparse nelle edizioni latine del 1662 e del 1664 di Florentius Schuyl sulla base degli schizzi originali di Cartesio. L' Autore scelse di non pubblicare questo suo studio meccanicistico sull' Uomo composto intorno al 1633 quando era a Deventer (in cui per primo assimila gli esseri umani a macchine, sostenendo la natura integralmente meccanica del funzionamento organico). Molto probabilmente era destinato a comprendere, insieme a "Meteore" e "Dioptrique" (l' Ottica, in cui Descartes per primo propose l' idea che l' anima ed il corpo si incontrassero nella ghiandola pineale che permette alla materia di influire sullo spirito: qualsiasi sensazione fisica passa da questa ghiandola per trasmettersi allo spirito) parte dell' opera più ampia "Le Monde", una proposta di pubblicazione che abbandonò temendo di incorrere come Galileo in una condanna della Chiesa nel 1633; per questo motivo l' opera fu pubblicata per la prima volta in latino nel 1662 dopo la sua morte.
Bibliografia: Brunet, II, 611; Cushing, D121; Garrison-Morton, 574; Guibert, 198-199, n. 3; Heirs of Hippocrates 469; Norman, 628; Krivatsy, 3117; Tchemerzine, II, p. 799; Wellcome, II, p. 453. Manca a Goldsmith.