#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
In Napoli, presso lo Stampatore Niccolò Naso, 1747. In-4° (25 cm x 19 cm). Pp. 1 c.b., (20), 136, (8), 1 c.b. Segnatura: [a]2, b4, 2a4, A-S4. Legatura coeva in piena pergamena rigida, autore e titolo manoscritti sul dorso un po' scurito e qualche macchietta ai piatti. Frontespizio stampato in rosso e nero con, al centro, una grande marca tipografica raffigurante un toro che corre ed il motto "indomiti fraenum". Una gora al margine esterno bianco delle prime carte ma esemplare in più che buono stato di conservazione generale, ad ampi margini.
Prima ed unica rara edizione di questo importante saggio di medicina teratologica del poliedrico medico calabrese nativo di Palmi Gioacchino Poeta (1685 ca.- 1752). Dalla nativa calabria l' Autore si trasferì giovanissimo a Napoli per studiare medicina, qui divenne in breve tempo uno degli uomini di spicco della società colta partenopea e strinse rapporti di amicizia con intellettuali di straordinaria levatura, come Giambattista Vico e Celestino Galiani. Uomo di grande spessore culturale, Poeta si dedicò con grandi risultati non solo all' arte medica, nella quale eccelse al punto da ricoprire per quasi vent' anni la prestigiosa cattedra primaria di Medicina Pratica, ma anche ad altri campi dello scibile, come la poesia (fu membro dell' Accademia dell' Arcadia) e la filosofia. Questo ragionamento è dedicato alla genesi dei mostri, in natura, negli animali, negli uomini ma anche nel mondo dell'invenzione artistica, nella mitologia ecc. Interessante la citazione del fatto che coloro che imbalsamarono il Padre Campanella, trovarono nella sua testa, piu' voluminosa del normale, due celabri e due celabretti.
Bibliografia: Blake, 357. Manca a Hirsch e Wellcome.