#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
Fotografia originale d'epoca, scatto vintage anni '70 con stampa ai sali d' argento. Dimensioni 24 cm x 18 cm. Al verso timbro del fotografo Jean-Pierre LAGARDE. Ottimo stato di conservazione.
Bella ed intensa fotografia del geniale artista marsigliese, tra i massimi esponenti del Nouveau Réalisme. Al retro oltre al timbro della Maison Daum, c è anche un appunto manoscritto a matita che dice "César au travail chez Daum".
César Baldaccini, meglio conosciuto semplicemente come César, è nato nel 1921 a Marsiglia, dove frequenta l’École des Beaux-Arts di Marsiglia dal ‘35 al ‘39. Trasferitosi a Parigi, termina lì gli studi d’ arte. Nel 1943 si trasferisce sopra lo studio parigino di Alberto Giacometti, dove conosce Pablo Picasso, Jean Paul Sartre e Jean Cocteau. Nel 1947 crea opere utilizzando gesso e ferro, mentre dal ‘52 realizza sculture saldando assieme rottami di ferro, in particolare grandi composizioni rappresentanti insetti, animali e nudi. Realizza frammenti di realtà non assemblandoli, ma camuffandoli e trasformandoli in modo piuttosto scientifico, critico e freddo. Dalla fine degli anni Cinquanta con le sue prime Compressioni (carrozzerie di automobili passate alla pressa e trasformate in prismi compatti di lamiera contorta). Le "Compressioni" di César vengono esposte per la prima volta nel 1960 ad un pubblico scandalizzato. Le opere si ricollegano direttamente al breve manifesto del Nouveau Réalisme pubblicato in quello stesso anno da Pierre Restany, fondatore del movimento, che propone “l’appassionante avventura del reale percepito in quanto tale e non attraverso il prisma della trascrizione concettuale o immaginativa”. Attorno al 1966 ha iniziato le Espansioni, colate di poliuretano, "lavorate" al momento della solidificazione sotto forma di giganteschi oggetti antropomorfici (Il Pollice; Il Seno) o lasciate alla casualità. L’opera di Baldaccini prevede non solo un “nuovo pensiero” ma anche il coinvolgimento creativo diretto, seppur limitato, dell’ Artista, come viene esemplificato in questa Compressione, dove i pezzi d’ alluminio sono stati tagliati da una lama affilata e compressi fino a formare un blocco rettangolare. L’ Artista rivisita il ready-made trasformandolo in maniera radicale e negando la sua funzione in un atto poetico che critica la crescente cultura consumistica degli anni '60. Nell'ultimo periodo di vita si occupò di lavorazioni di piccole sculture con assemblaggi e fusioni con vetri e cristalli, molti dei quali esposti in mostre personali, con la collaborazione di Pierre Restany e Jacques Lepage.