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Dialogorum libri quatuor, in quorum primo, qui Theophanes inscribitur, de Deo ac Trinitate precipue agitur, mox de Praedestinatione, Fato et quibusdam sacris. (Insieme con:) Ioan. Francisci Camoeni Perusini Comitis Palatini Equitis Aurati Bucolica. (Insieme con:) Ad reuerendis. ac illustrissimum. D.D. Bernardinum. B. Castellar. pontificem Casalensem, Perusiae, Vmbriaque propam quam digniss. et caet. Ioan. Francisci Camoeni Perusini comitis Palatini equitisque aurati Aegloga.
S. l.n.d. [ma Perugia, 1537 e 1540].
3 opere in un volume in-8° (20,7 cm x 13,4 cm). Cc. [16]; [27]; [9]. Segnatura: A-D4; *1, a4, b2, A4, B6, A1, B4, A6; *5, A4. Bella e solida legatura rinascimentale coeva in piena pelle, piatti inquadrati da una triplice cornice impressa a secco e dorata con decoro floreale al centro ed angolari interni dorati. Capilettera xilografici. Carta A1 della prima opera un po' sporca, qualche modesta gora al margine esterno bianco di un paio di carte, peraltro esemplare in assai buono stato di conservazione generale.
Prima rara edizione in bella legatura di tutte e tre le opere. Il "Dialogorum libri quatuor, in quorum primo, qui Theophanes inscribitur, de Deo ac Trinitate" è la seconda opera dell' Autore dopo i dilettanteschi Carmina, costituisce il primo libro di un' opera assai più ampia ed impegnativa. Il il secondo libro avrebbe dovuto trattare delle leggi, il terzo di filosofia e di medicina, il quarto di grammatica, retorica, agricoltura, cosmografia e arte militare. Di questi quattro libri, soltanto il primo appare stampato in un'edizione senza note tipografiche, ma sicuramente perugina intorno al 1537, apparendovi l'autore dietro il titolo di cavaliere aurato. È una tipica enciclopedia del sapere umanistico; non è dato conoscere le cause che interruppero la pubblicazione e forse la stessa stesura dell'opera: probabilmente fu l'ampiezza del progetto a ostacolarne la realizzazione. Comunque è significativo che fu portata a termine proprio la parte più strettamente pertinente a questioni religiose: il che sottolinea quelli che dovettero essere i reali interessi dello scrittore e la sua funzione politica nell'ambito della restaurata autorità pontificia della città umbra. Parimenti pubblicate senza note tipografiche, ma anche questa volta sicuramente perugine, sono la stampa della Bucolica e dell' Aegloga, una raccolta di egloghe di cui la prima rievoca in termini elogiativi il primo ingresso di Paolo III a Perugia avvenuto nel 1535 e le altre si riferiscono a personaggi perugini o comunque legati alla vita cittadina per incarichi assolti in nome del pontefice (Alfano Alfani, il cardinale Marino Grimani, Bernardino della Barba, governatore di Perugia fino al 1540). Anche quest'opera, dunque, che vuole essere una nuova prova della cultura umanistica del Cameni, si inserisce di fatto nel concreto circuito degli interessi politici che facevano perno sulla magistratura della libertà ecclesiastica.
Bibliografia: Vermiglioli, Biografia degli scrittori perugini, T. 1 parte II, pp. 257-263. Manca a USTC.