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Della Fabrica & uso di un novo stromento fatto in quattro maniere per fare gli horologi solari ad ogni latitudine, Con tutte le sorti di hore, che si usano, il quale si può usare per Horologio ancora; Novo Trattato diviso in due parti. (insieme con:) Della Fabrica, & uso del Novo Horologio universale ad ogni latitudine, Novo Trattato diviso in due parti: Col quale si veggono le hore del Sole, con la Luna, & con le Stelle dal levare, e tramontare del Sole, dal mezo giorno, & dalla meza notte: Et molte altre cose astrologiche pertinenti alla cognitione del sito di quello mondo, & al navigare. Hora la prima volta stampato.
In Venetia, appresso Gratioso Perchacino, 1590. 2 opere rilegate insieme in un volume in-8° (20,2 cm x 14,3 cm). Cc. (4), (2), 35 (assente c. finale 36 di sole poche righe di testo supplita in copia su carta antica); (4), 28. Segnatura: A4, A-I4 (-I4); a4, a-g4.
Completo del raro bifolio dell’ “Avvertimento a coloro che leggeranno il libro”, quasi sempre assente nella maggior parte degli esemplari del primo libro, contenente tutte le figure da ritagliare e trasformare in parti mobili da inserire nelle figure nel testo.
Legatura antica in piena pergamena rigida ottenuta da foglio di manoscritto ebraico, autore e titolo manoscritti sul dorso. All’ interno, numerose incisioni in xilografia n.t. e a piena p. raffiguranti diagrammi, orologi solari e volvelle, una con parte mobile alla c.4(r) della 1° opera. Carattere corsivo e romano. Grandi capolettera figurati e fregi xilografici. Stemma di Papa Sisto V al centro del front. della seconda opera. Una debole fioritura marginale alle cc. a-a2 della 2° opera, peraltro esemplare fresco e genuino in stato di conservazione molto buono.
Prima edizione di entrambe le opere del Gallucci, matematico, astronomo e cosmografo di Salò vicino a Raimondo Lullo e Marsilio Ficino, famoso per i libri che insegnavano come realizzare e utilizzare orologi solari e strumenti osservativi, trattava nei suoi volumi anche esperienze e metodi di altri autori o che altri studiosi costantemente gli segnalavano.
Il “novo stromento” descritto nella prima opera è un particolare quadrante per la navigazione inventato dallo spagnolo Gioanni Ferrerio, fu il primo strumento gnomonico realizzato con l’ intento di costruire facilmente e con operazioni meccaniche gli orologi solari, nonchè di risolvere i problemi più elementari della gnomonica pratica. Tale strumento ebbe molta fortuna e conobbe molte interessanti varianti (sciatere, sciatere di Pardies, ecc.) per oltre due secoli, fino agli strumenti realizzati dal costruttore francese Nicolas Bion.
Bibliografia: BLStc Italian, p. 289; Brunet, II, 1468; Houzeau and Lancaster, 11389; Riccardi, I, 569; Tardy, 10; USTC, 831620/831619. Cfr. G. Buccellati-P. Tucci-A. Balboni, I Cieli di Brera: Astronomia da Tolomeo a Balla, 2000, p. 10; V. Capponi-S. Caroti, Nel segno di Galileo: erudizione filosofia e scienza, 1993, p. 299; N. Kanas, Star maps: History Artistry Cartography, 2009, p. 145; J. Lankford, History of Astronomy, 2013, p. 80; P. L. Pizzamiglio, Orologi solari da usare e da leggere, 2004, p. 31; A.J. Turner, Ritmi del cielo e misura del tempo, 1985, p. 105.F.U. Ziviani, La lettura del tempo, 2006, p. 89.