#dentisrarebooks
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Paris, Librairie J.B. Bailliere, 1894. In-4° (24,5 cm x 16 cm). Pp. VIII, 856, (8) di catalogo editoriale. Brossura editoriale a stampa (dorso abilmente consolidato). Con 42 Illustrazioni fotografiche in seppia n.t. che rappresentano visi e ritratti malati mentali ed una mappa i manicomi. Qualche fioritura marginale dovuta al tipo di carta, peraltro esemplare ancora in barbe in stato di conservazione molto uono.
Terza rara edizione, completamente rivista ed ampliata "Nouvelle edition enrichie de decouvertes recentes". (Semelaigne). Henri Dagonet, uno dei padri della psichiatria moderna, fu primario dell’ ospedale psichiatrico per alienati di Stephansfeld in Alsazia, poi professore associato alla Facoltà di medicina di Strasburgo, responsabile dell’ insegnamento delle malattie mentali e nervose. Nel 1867, fu nominato primario della divisione maschile dell’ ospedale psichiatrico parigino di Sainte-Anne quando fu aperto; con Lucas Poscer, Valentin Magnan e Gustave Bouchereau, vi organizzò un insegnamento pratico, aperto al pubblico all’ esterno del manicomio, che fu oggetto di una violenta campagna stampa che portò alla sua sospensione. Profondo conoscitore della fisiognomica, seguace delle teorie di Pinel ed Esquirol, le lezioni che tennero a Strasburgo sono all’ origine di quest’ opera. Rifiutando la classificazione eziologica di Morel, si affida a quella accettata dagli alienisti (adottata in particolare da Baillarger ed Esquirol). Questa classificazione si basa sull’ osservazione clinica e sulla sintomatologia del soggetto con un’ attenta classificazione di tutti i casi riscontrati grazie all’ uso della fotografia a fine archivistici e divulgativi. Questo libro ha avuto un successo notevole. Il suo colletga Valentin Magnan lo cita in questi termini: “"devenu classique, répandu non seulement en France mais aussi à l'étranger, il a servi de guide à plusieurs générations de médecins; les magistrats, à leur tour, et les administrateurs y puisent de précieux renseignements.".
Bibliografia: Norman, 568; Semelaigne, II, p.93.