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Lugduni, sumptibus Ioannis Batiste Devenet, 1655. Due tomi rilegati in un vol. in-folio (36,2 cm x 22,4 cm). Pp. (24), 487; 192, (58). Segnatura: a6, e6, A-2R6, 2S⁴; 3A-3T6 3U-3Y4 (3Y4 bianca). Bella e solida legatura del tempo in piena pelle marrone, autore e titolo dorati su tassello sul dorso a 6 nervi (due abili e ben eseguiti consolidamenti alle cuffie). Elegante frontespizio architettonico inciso all’ acquaforte da Nicolas Auroux, che riporta al centro degli otto stemmi di famiglia i ritratti di Van Helmont e di suo figlio, François Mercure, che curò le opere del padre e fu egli stesso chimico, alchimista e cabbalista. La seconda parte inizia con proprio front. e numerazione autonoma. Testo stampato su due colonne. Testatine, finalini e capilettera in xilografia. Qualche sporadica ma fisiologica fioritura marginale dovuta al tipo di carta, peraltro esemplare in stato di conservazione più che buono.
Bella ed apprezzata edizione in folio delle opere complete del famoso medico e alchimista belga seguace di Paracelso; dapprima feroce oppositore degli ermetisti, finì poi per diventarne uno dei più ferventi proseliti. Le opere qui raccolte sono state pubblicate dal figlio, François Mercure Van Helmont. L’ “Ortus medicinae” è il capolavoro di uno dei geni più originali della storia della scienza. Van Helmont è celebrato come uno dei primi a condurre esperimenti biologici quantitativi; uno dei fondatori della biochimica; uno dei primi a riconoscere l’ esistenza di diverse sostanze simili all’ aria e l’ ideatore del termine “gas” (dalla pronuncia fiamminga della parola greca “caos” per descriverle); nonchè l’ autore della moderna concezione ontologica della malattia, soprattutto credeva nella sperimentazione e nell’ empirismo come via per la vera conoscenza La seconda parte della raccolta è divisa in 4 parti: de Lithiasi, de Febribis, de Humoribus Galeni, de Peste. Jean-Baptiste Van Helmont, illustre alchimista e medico belga, studiò a Lovanio dove ebbe come maestro il celebre gesuita fiammingo di ascendenza spagnola Martin del Rio. Helmont, ispirato da Paracelso, lo superò e per primo ebbe la gloria di dimostrare scientificamente l’ esistenza di corpi invisibili e impalpabili. “Fu il primo a proclamare la necessità dell’ uso della bilancia e fece osservazioni e scoperte di grande valore” (Hoeffer); egli stesso alchimista, segna però il passaggio dall’ alchimia alla chimica in senso moderno; era uno scettico nel senso boyleiano del termine e rifiutava la scolastica dei suoi contemporanei. Non sorprende quindi che Robert Boyle lo abbia studiato attentamente e abbia adottato molte delle sue idee. In medicina l’ A. introdusse l’ esame del peso specifico delle urine a scopo diagnostico. Studiò i fluidi del corpo umano e sviluppò l’ acido cloridrico circa duecento anni prima della sua effettiva scoperta; apprezzò anche l’ importanza della bile nell’ intestino per la digestione.
Nel 1625 però l’ Inquisizione spagnola istruì un procedimento contro Van Helmont che, sebbene fosse un fedele cattolico, fu sospettato di essere un filosofo ermetico per via del suo trattatello De magnetica vulnerum curatione, che sembrava sminuire l’ importanza di alcuni miracoli; l’ Inquisizione condannò 27 sue affermazioni, fu costretto a tre anni di arresto domiciliare ed infine a ritrattare le sue proposizioni. Morì a Bruxelles nel 1644.
Bibliografia: Caillet, 11018 ; Ferguson, I, 38.1; Ferchl, 224; Garrison-Morton, 665: “Helmont was one of the founders of biochemistry”; NLM, P. 543; Wellcome, III, 241. Cfr. M. De Biran, Sull’ appercezione immediata, 2015, p. 132; B. Cotnoir, Practical Alchemy: A Guide to the Great Work, 2021, p. 78; A.C. Debus, The Chemical Philosophy Paracelsian Science and Medicine in the Sixteenth and Seventeenth Centuries, 2002, p. 311; G.D. Heddesan, An Alchemical Quest for Universal Knowledge: The ‘Christian Philosophy’ of Jan Baptist Van Helmont, 2016, p. 13; R. Hooykaas, Selected Studies in History of Science , 1983, p. 261; D. Jalobeanu-C.T. Wolfe, Encyclopedia of Early Modern Philosophy and the Sciences, 2022, p. 2128; Late Medieval and Early Modern Corpuscular Matter Theories, 2022, p. 574; W. R. Newman-L.M. Principe, Alchemy Tried in the Fire Starkey, Boyle, and the Fate of Helmontian Chymistry, 2010, p. 334; C. Olliver, The Occult, Magic & Witchcraft: An Exploration of Modern Sorcery, 2022, p. 17; W. Pagel, Joan Baptista Van Helmont Reformer of Science and Medicine, 2002, p. 46; Storia della scienza: La rivoluzione scientifica, 2001, p. 397.