#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
Maschera tradizionale giapponese Gigaku – Kongo. Lacca secca su legno dolce, dimensioni: 27 cm x 22 cm x 12 cm. Epoca: 1950 ca. Alcuni segni d’ usura dovuti all’ età ed all’ uso, peraltro esemplare in stato di conservazione molto buono.
Kongo, insieme ai lottatori di sumo , sono collettivamente chiamati Niō o Nio e, in breve, si riferiscono a potenti guerrieri. La maschera in lacca secca, con la bocca aperta e l’espressione irata, rappresenta il personaggio di Kongō chem insieme al suo compagno Rikishi, rappresentato con la bocca chiusa, sono le divinità che proteggono Śākyamuni ma nel gigaku compaiono in storie in cui castigano Konron, un essere mostruoso del Sudest asiatico mezzo uomo e mezzo animale che cerca di sedurre una giovane donna.
Il gigaku è un’arte teatrale e musicale che, secondo la tradizione, fu introdotta in Giappone nel 612 da Mimashi, un coreano di Paekche che a sua volta l’aveva appresa nel regno cinese di Wu. Da fonti scritte e materiali sappiamo che nel VII e nell’VIII secolo le funzioni dei grandi templi erano accompagnate da esibizioni di gigaku; in seguito però quest’arte decadde. Secondo testi di epoche successive, nel gigaku comparivano in successione vari personaggi che si esibivano in brevi scene o in danze accompagnati da musica. Attualmente si conservano oltre duecento maschere gigaku, la maggior parte risalente al VII e VIII secolo, provenienti dallo Hōryūji e dal Tōdaiji.