#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
Maschera tradizionale giapponese teatro Noh – “Tengu”. Lacca secca su legno dolce, dimensioni: 23 cm x 17,5 cm. Epoca Miji, fine XIX sec. Alcuni segni d’ usura dovuti all’ epoca e all’ uso, peraltro esemplare in stato di conservazione molto buono.
Tengu, nel folklore giapponese, è un tipo di essere soprannaturale dispettoso, a volte considerato lo spirito reincarnato di qualcuno che era orgoglioso e arrogante in vita, sono le creature mitologiche e soprannaturali più famose del folklore giapponese e vivono sugli alberi nelle zone montuose, sono rinomati spadaccini e si dice che abbiano insegnato le arti militari all' eroe Minamoto Yoshitsune. Nella loro versione iconografica più antica sono rappresentati come un incrocio tra un uccello ed un essere dalle sembianze umane con sembianze molto vicine a quelle di un’aquila, o comunque ad un rapace un po’ antropomorfo, con una testa quasi interamente di uccello, compressivo di becco. A partire da XIV secolo le loro sembianze cambiano, o meglio, si aggiunge una nuova versione: diventano più simili ad un uomo, con il becco che viene sostituito da un lunghissimo e caratteristico naso; inoltre la loro faccia viene quasi sempre rappresentata con una tonalità rosso acceso. Un gruppo di tengu è guidato da un capo, raffigurato con un naso prominente, un' espressione arrabbiata e minacciosa, vestito con abiti rossi e con un ventaglio di piume. È servito da un gruppo di servi chiamati koppa tengu (tengu "opuscolo") che fungono da suoi messaggeri. I Tengu non sono ben circoscritti come classificazione, infatti sono considerati sia degli yōkai, ovvero degli esseri soprannaturali, sia dei kami, ovvero delle divinità shintoiste; sono anche associati con Sarutahiko Ōkami, la divinità shinto a capo degli altri kami terrestri, probabilmente per via del naso prosperoso; ed anche la loro origine nella mitologia giapponese non è ben definita.