#LOREM IPSUM#
Una passione tramandata di generazione in generazione.
Litografia originale a colori stampata a Parigi da Fernand Mourlot per l’ editore Adrien Maeght nel 1981. Dimensioni: 56 cm x 39 cm. Tavola litografica fuori testo realizzata per Derrière le Miroir, n. 246, Parigi, 1981. Esemplare in ottimo stato di conservazione con chiara e fresca inchiostratura del foglio. Significativa realizzazione grafica del grande artista russo in cui le tematiche dell’ arte moderna si mescolano a quelle più ancestrali della millenaria tradizione escatologica ebraica, come i richiami alla simbologia avita di protezione e buon augurio.
Marc Chagall, nato in russia ma naturalizzato francese, è stato tra i più noti del Novecento. Costretto a lasciare la sua patria, vi restò sempre molto legato, nonostante, a causa della sua religione ebraica e del suo rifiuto di sottostare ai dettami del regime sovietico, fosse cosciente di non potervisi stabilire.
Chagall è diventato celebre per i suoi dipinti che raffigurano scenari onirici e fantasiosi, dalle vivaci tinte colorate e linee semplici, pervase da un sentimento di gioia e serenità. Le sue opere non sono, tuttavia, incasellabili in un particolare movimento o corrente, bensì sono espressione di uno stile personale che attinge in parte dalle avanguardie contemporanee, per poi superarle. Le opere di Marc Chagall presentano alcuni tratti inconfondibili, tra tutti si ricordano la preferenza verso colori accesi che ricordano il mondo dell’infanzia, la scelta di forme e linee nette, che ricordano le esperienze del cubismo e un’atmosfera generale caratterizzata da elementi di fiaba e di incanto. L’insieme di questi elementi porta alla difficoltà, se non all’impossibilità, di collocare Chagall in una corrente precisa, piuttosto si trattava di un artista in grado non solo di attraversare le diverse avanguardie, ma di superarle, restando sempre fedele ad uno stile proprio.
Molto vicino alle avanguardie europee conosciute a Parigi, Chagall entrò a stretto contatto specialmente con i cubisti, precisamente con Robert Delaunay, e poi con il gruppo dei Fauves e la Scuola di Parigi con Amedeo Modigliani. Tuttavia, la sua sensibilità artistica lo portava ad allontanarsi dalla realtà, a differenza degli esponenti dei movimenti citati, per concentrarsi sugli aspetti più spirituali ed onirici dell’esperienza umana.
Bibliografia: Cramer, 111; Mourlot, VI, 992.