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Pubblicità originale della celebre Sonnambula e Sensitiva bolognese. Dimensioni: 34 cm x 24,4. Dall' indirizzo dello studio riportato in fine si può datarla al 1880 ca. Esemplare in ottimo stato di conservazione.
Anna Bonazinga (1830 - 1906), è considerata tra le più grandi sensitive del XIX secolo, ed insieme al marito Pietro D'Amico furono celebri cultori del mesmerismo. Nel 1860 si trasferiscono a Bologna, aprendo un 'gabinetto' in via Solferino 15. Come recita una delle numerosissime pubblicità comparse sui giornali italiani, per ogni consulto la 'Sonnambula' avrebbe 'confortato con schiarimenti e consigli necessari, e rimanendo il tutto nella massima segretezza, sicchè ogni persona potrà lealmente darsene e sperare di ottenere un felice risultato'. Periodicamente nella residenza di città dei due coniugi si tenevano delle partecipatissime serate 'magnetiche' dove, dopo abbondanti libagioni e balli, la 'sonnambula' si esibiva nelle sue trance. Alessandro Cervellati in 'Bologna Frivola' (Tamari, Bologna, 1963), segnala a sua volta un articolo di Franco Mistrali del 1869 in cui descrive gli esperimenti della 'sibilla': prestò alla parte più controversa offerendo un saggio di chiaroveggenza, e fu curioso indovinare la persona di Gioacchino Pepoli, ambasciatore a Vienna, pensato appunto da chi scrive. Il buon marchese fu descritto appuntino con la sua adiposa figura di eccellente borghese, provocando l'ilarità dell'uditorio, che tosto riconobbe il ritratto fedelissimo. Nell'estasi musicale la signora Anna ci mostrò il mito di Orfeo nella sua plastica espressione. (.) Le danze animate, vivacissime, allegre si protrassero fino quasi all'albeggiare, alternate con geniali ragionamenti, e ben anco da qualche pellegrinaggio verso un certo appartato gabinetto, dove invece di orcioli e di lambicchi erano preparati fiaschi di eccellente lico, succo puro e legittimo di tralcio italiano. A Bologna erano già attivi altri 'magnetizzatori', ma è indubbio che la coppia fece scuola, tanto che comparvero anche persone che imitarono la Bonazinga, come testimoniano alcune rèclame di una certa 'Matilde d'Amico' con 'gabinetto' a Milano in via san Pietro all'orto 17, comparse nella rivista 'Emporio pittoresco' del 1899.